domenica 17 novembre 2024

Arcade BOYZ o...Arcade TOYZ??!


Il bravissimo graphic novel artist che ha disegnato questo simbolo è Giulio LEGNARO: scoprite più info a questo link:

https://classicibassorilievi.blogspot.com/2024/11/sgarbions-i-segnalibri-artistici-da.html?m=1

Alcuni modelli di portachiavi relativi al
progetto "Arcade TOYZ" allo scopo di responsabilizzare il mondo sfidante e fantastico dei giocattoli
https://youtu.be/YcI1vIBEvBM?si=aY1kgX66qJ21AI8e

I novaresi «Arcade Boyz», ossia gli youtuber Fada e Barlow, rispettivamente Daniele Fadda ed Eduardo Turco, amatissimi dai giovani con quasi un milione di follower su tutte le piattaforme digitali, hanno ispirato alla biblioteca smurfosa il progetto "Arcade Toys" che ha lo scopo di garantire ai ragazzi la possibilità di richiedere accertamenti ingegneristici e render 3D per arginare casistiche come quella descritta di seguito.

Foto anni Novanta, di Giovanni Cigolini (FB)


Il basket è stato scelto come impattante simbolo del progetto per varie ragioni, in primis perché ha origini decisamente arcade e "natalizie" (la prima partita  della storia della pallacanestro risale al 12 dicembre 1891), un po' come il "gioco" (intervento irreversibile), avvenuto nel Natale 2016 di cui si accenna al paragrafo sottostante. In secundis perché alla biblioteca smurfosa è presente il testo "Tutti a bordo!" in cui si cita questa disciplina a pag.3, ma pure per i bellissimi portachiavi NBA a forma di palla omaggiati in stock alla struttura ospedaliera o azienda, brand&testimonial che svilupperà, nel concreto, l'iniziativa.


ARCADE TOYS
Le nuove "sfide" in materia di sicurezza
applicata ai giocattoli

A chi non è mai capitato di assistere a giochi innocenti di bambini trasformatisi in ferimenti, intossicazioni o addirittura rivelatisi mortali? Infatti i giocattoli in commercio sono una gamma innumerevole e risultano sempre più sofisticati. Di fronte a questo problema di sicurezza la Comunità Economica Europea adottò una direttiva specifica che, in vigore dal 1° gennaio 1990, stabilì d'imporre la stessa sicurezza dei giocattoli nei dodici paesi della Comunità. Per i consumatori si tratta ancora oggi di una serie di misure intese ad assicurare che i giocattoli immessi sul mercato non mettano a rischio la sicurezza e la salute dei giovani. Quando si decide di regalare un giocattolo vi sono quindi delle regole da rispettare e delle verifiche da mettere in atto. Innanzitutto è necessario leggere attentamente le etichette sulle quali deve comparire il marchio CE, apposto da chi certifica che il giocattolo è conforme ai requisiti della direttiva; tale marchio deve figurare in modo visibile, leggibile e indelebile sul medesimo giocattolo o sull'imballaggio. Inoltre l'utente deve adoperare il giocattolo conformemente alla sua destinazione dopo aver preso visione delle avvertenze del fabbricante. Trattandosi di bambini, spetterà all'adulto leggere attentamente le istruzioni per l'uso.

https://drive.google.com/file/d/1eE51MOIuJu_1bRqBB4xUTumYDHyIV66g/view?usp=drivesdk

Oggi che tecnologia ed etica vanno, o almeno dovrebbero provare a farlo, a braccetto ci si chiede se sia così impervio aggiungere al marchio di cui sopra un bollino che stia a segnalare il livello di abilità del produttore a gestire gli eventuali frutti indigesti della creatività che spesso e volentieri propaganda coi suoi Toys, gli eventuali tesori da incubo scaturiti da certe cacce promosse sulle confezioni... Insomma non è l'ABC della sicurezza fornire una scialuppa di salvataggio in caso di naufragio? Al contrario gli odierni, "titanici" produttori lanciano iniziative davvero sfidanti del tipo "diventa un paleontologo, scopri altre funzioni, inventa nuovi tricks...", foraggiando un DIY (do it yourself) senza precedenti e senza però un iter (brevetto?) da seguire in caso di invenzioni della porta accanto... Che statisticamente sono, per giunta, molto probabili e le stampanti 3D rendono già tangibile lo scenario in cui si è tutti dei creativi con la "k". A volte basta modificare leggermente il materiale di un giocoso marchingegno per ottenere degli effetti diversissimi, figuriamoci alterandone le proprietà meccaniche e le modalità d'uso!

https://youtu.be/Y9OYr5fLCaI?feature=shared

Purtroppo le challenge, che un tempo in cui l'inglese furoreggiava molto meno, si chiamavano più semplicemente "gare" o "sfide", corredano senza troppi scrupoli il packaging dei ludici articoli destinati a utenti che potrebbero essere, per indole, meno avventurieri dello standard attuale. In certi casi, i bambini vengono addirittura "istigati alla creatività" andando a plasmare una forma mentis che l'Inail definirebbe per gli adulti "filo-infortunistica". Il maestro di scuola dell'infanzia ("istituto "De Amicis-Manzoni") William Pavese, ritiene che la competizione che alberga nelle quotidiane sfide "alla hot wheels" (superare i propri limiti, creando l'impossibile) sia da lasciare agli atleti olimpici dal momento che risulta poco agevole da gestire perché rende troppo euforica l'atmosfera, a mo' di clima natalizio che ricordo faceva crollare il rendimento scolastico di non pochi bambini, già con la mente ai regali sotto l'albero...

https://youtu.be/Re5ARXPNje4?si=mdrYlsbHZ1vYo5G5

A proposito di albero, se siamo davvero così attenti alla sicurezza dei giocattoli, cerchiamo di metterci sotto e regalare un consulto scientifico (render 3D) a quel bambino che, nell'andare a caccia di trottole, aderendo a una challenge indetta dalla Play Station, dopo essersi imbattuto in uno spinner a forma di timone e aver letto il divulgativo "Tutti a bordo!" in cui il Dottor Merlino fa da timoniere e naviga alla ricerca di un tesoro meraviglioso, ha pensato bene di setacciare altri oggettini rotanti, inventando uno spinner inedito... Con cui è stato effettuato un intervento molto impattante in termini di invalidità da un adulto del tutto ignaro di quanto il suo quadro clinico fosse grave, non avendo ricevuto la diagnosi corretta da parte dei relativi "Specialisti", con la esse minuscola, visto che non solo lasciano alla portata di un ragazzino qualcosa che dovrebbero sapere loro nel pacchetto del "110 e lode!", ma ingannano i pazienti in barba al consenso informato e si rifiutano di prendere in esame il dispositivo in questione, confinando l'utilizzatore, dopo il casereccio intervento "fai-da-challenge", a redigere un'umiliante, per non dire impropria, DAT.


Come da manuale di Ergonomia, del resto, lo stesso dispositivo produce effetti differenti a seconda del contesto in cui viene utilizzato e del background relativo al fruitore. Aspetto lampante che può senza dubbio emergere dal consulto scientifico in merito all'inedito spinner. Perché, infine, i tanti Lab di riuso creativo che vengono allestiti da scuole e associazioni "alla save the Planet", non avvisano di essere sprovvisti di "airbag in materia di sicurezza"? Infatti l'associazione italiana di Ergonomia (SIE), che potrebbe, anzi dovrebbe certificare l'uso aleatorio di prodotto, avviando una doverosa richiesta di accertamenti nei casi di cui sopra, non ritiene sia necessario prendere opportuni provvedimenti... Nemmeno dopo la svolta pandemica "maschera da snorkeling diventata una maschera per l'ossigeno-terapia" che ha benissimo dimostrato come sia possibile passare da un uso all'altro di qualsiasi everyday products, con o senza modifiche e innesti vari. Per i cinefili si consiglia la visione della pellicola anni Ottanta "L'ultimo viaggio dell'arca di Noè", in cui un rottame di aereo, capovolto e rimaneggiato, diventa un'arca, permettendo un miracoloso viaggio della speranza ai protagonisti dispersi su di un'isola deserta (info nel dettaglio al seguente link=)


Un appello, dunque, all'azienda ospedaliera alessandrina, da poco diventata Universitaria. Si spera vivamente che riesca a scomodare con urgenza un ingegnere biomedico allo scopo di accertare come, mixando due parti di giocattoli, sia possibile ricavare un device inedito, perfettamente in grado di garantire un quadro clinico altrettanto inedito, quindi senza linee guida e terapie protocollate all'avventuroso lettore dell'opuscolo (con codice ISBN) "Tutti a bordo!", che l'azienda medesima ha patrocinato nel 2009. E che ancora oggi è molto sentito e pubblicizzato, scaricabile gratuitamente in versione elettronica sul portale dell'associazione Avoi.

Di seguito l'ospitata di Alepuntoebasta, alessandrino ed "arcade school mate" di M.Ferrari, host della biblioteca smurfosa


M.Ferrari e Ale all'asilo;)!

Al canale di Arcade Boyz:)

Intervista integrale qui:


Powered by Antonellablogger in collaborazione con Gabriele Basile di Casale Monferrato, Prof. di Educazione Fisica, allenatore di minibasket...


...E collezionista!!! (cfr. il Suo bigliettino da visita sotto:)


Gabriele espone al mercatino mensile di AL, ogni
prima domenica del mese, in piazza Garibaldi, lato SAN PAOLO