https://youtu.be/SUSmAcAf_A4?feature=shared
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Dal sito ufficiale di K.Burns |
Se ancora non conoscete l'approccio STEM potete scoprirlo con la biblioteca Smurfosa dopo il XMAS Party Game al seguente link:)
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Alfabeto STEM di Karyn Burns (2017) |
STEM è poi diventato STEAM, scoprite il perché ascoltando l'audio al seguente link;)
https://drive.google.com/file/d/1kBTQRuTIf_ZVSaVZo2c91lBC7p8h78kZ/view?usp=drivesdk
Tinkering:è una forma di apprendimento informale in cui si impara facendo. L'alunno è incoraggiato a sperimentare, stimolando in lui l'attitudine alla risoluzione dei problemi. Tutte le attività vengono lanciate sempre sotto forma di gioco o sfida. Le attività devono essere realizzate in gruppo.
Stay TUNED...Lots of news after Xmas Holidays!!!
(Sinossi del libro "Lost in auSTEM", cliccare sotto per il trailer;)
STEMremo a vedere se la virale creatività che pullula in challenge, lab, sfide e contest ha finalmente cambiato rotta. A differenza degli anni ottanta e, prima ancora, sessanta e settanta, adesso c'è infatti la tecnologica opportunità di ricostruire digitalmente i vari step di un determinato meccanismo. Allo scopo di tutelare almeno le invenzioni più impattanti dal punto di vista del critical thinking. Che non dovrebbero certo avvenire in condizioni accettabili di preparazione teorica da parte degli specialisti del settore. (Eppure ancora in molti ambiti, per appurare che il fuoco brucia bisogna metterci un dito sopra!). Allo stesso modo può verificarsi che da una challenge scaturisca un device inedito, all'apparenza innocente, ma drasticamente fatale per una precisa nicchia di fruitori, affetti da particolari limitazioni funzionali, che possono ritrovarsi ad effettuare per sbaglio un intervento medico non cruento, ma senza poter tornare indietro e ponderare i pro e i contro del medesimo. Come fare, dunque, a richiedere di argomentare a posteriori, in modalità tecnologico-ingegneristica, tale device? L'alfabeto STEM di Karyn Burns (2017) associa alla lettera "i" la parola "inventions", lasciando intendere che le metodologie didattiche innovative le contemplano, anzi spesso le richiedono come compito o, per usare la nuova terminologia, prova di realtà... La collaborazione fra i diversi saperi con la tecnologia ha introdotto, come ovvia conseguenza, il diritto all'innovazione tecnologica ma nel concreto si può già richiedere un tecnoaccertamento sul device inedito della porta accanto, magari inventato da un apprendista delle discipline STEM? Da industrial designer (attestato di specializzazione post diploma) ritengo decisamente anacronistico lasciare la creatività orfana di accertamenti rendering. Purtroppo si vuole, come in molti altri casi, scimmiottare l'America senza preparare i docenti STEM a gestire situazioni complesse in cui le sfide lanciate diventano improvvisamente delle "metasfide", sfide nelle sfide.
A mio modesto avviso, il design thinking da solo può essere pericoloso e la ricerca autonoma perfino nefasta. Basta citare la mia biosituazione: sono stata costretta a redigere un'umiliante e impropria DAT (dichiarazione anticipata di trattamento) nel 2019 e ancora oggi, a distanza di un lustro, attendo un paper scientifico in merito al device in essa presentato. Questo a dimostrazione del fatto che la Ricerca non è per nulla inclusiva e il recente concorso di disegno promosso da"UPO Junior" ha dimostrato che ben poco è cambiato da quello che mi aveva visto bambina, una trentina d'anni fa! Insomma STEMremo a vedere se sarà possibile certificare le invenzioni e ottenere un'urgente relazione tecnico-scientifica all'Università del Piemonte Orientale. Per ora consiglio al Comune di Alessandria di non patrocinare le iniziative creative promosse da realtà scientifico universitarie e ospedaliere: risulta, infatti, una profonda mancanza di rispetto nei confronti di quei cittadini che vorrebbero da tempo affiancare alla loro DAT, archiviata negli appositi registri comunali, una relazione ingegneristica da cui ricaverebbero una diagnosi veritiera e un protocollo terapeutico adeguato. Oltretutto l'approccio STEM non esita a incoraggiare gli alunni a formulare soluzioni INEDITE (cfr. Linee guida emanate nel 2022) e, da designer, posso affermare che un dispositivo inedito richiede senz'altro una relazione tecnica in merito. Ovviamente il diritto alla salute, in caso d'invenzioni di device medicali, non può essere giocoforza osservato e quel che è peggio, l'uscita dai protocolli sanitari comporta un illecito più a chi lo effettua per l'abuso della professione medica che a chi lo ha permesso, con superficiali preparazione e leggerezza nel consenso informato. A tutti gli inventori, anche e soprattutto quelli involontari (dato che essere open mind nell'intreccio delle discipline può comportare molte imprevedibili chiavi di lettura) un doveroso in bocca all'UPO!
M.Ferrari
In collaborazione con: